Pettineo
Pettineo
Tra lembi di macchia mediterranea, in un territorio ricco di agrumeti, frutteti e uliveti, a circa 300 m sul livello del mare sorge Pettineo.
Questo comune, in provincia di Messina, con una popolazione di circa 1600 abitanti, dista 160 km dal capoluogo di provincia, 100 km da Palermo e solo 6 km dal mare.
L’economia di Pettineo è prevalentemente basata sull’agricoltura; un particolare riconoscimento merita la produzione di agrumi e olio d’oliva d’alta qualità.
Anche l’allevamento del bestiame ha un certo rilievo nell’economia della cittadina, mentre il turismo è in via di sviluppo, grazie anche alla nascita di aziende agrituristiche che offrono, oltre all’ospitalità, la possibilità di degustare prodotti tipici locali. Rinomata anche la lavorazione del legno, del ferro battuto e ricami.
Pettineo è una tappa obbligata per chi vuole addentrarsi nelle bellezze paesaggistiche del Parco dei Nebrodi, della Madonie e della Fiumare d’Arte, ciclo di opere contemporanee di grande pregio artistico.
CENNI STORICI
Le prime notizie storiche su Pettineo, anche se molto scarse, risalgono al XIII secolo, periodo tardo-medioevale; si parla di un Casale Pectineum, villaggio rurale non fortificato. Nel corso dei secoli il feudo è passato nelle mani di diverse famiglie nobili della zona. Appartenne a Manfredi Maletta, zio di re Manfredi, parente della famiglia Lancia, potente e ricchissimo. Con il vespro, Pettineo ritornò al demanio regio. Dopo vari passaggi feudali, per le note vicende di confische ed alienazione, Pettineo passò in dominio a varie famiglie quali Alagona, Cardona, Anzalone, Ferreri, Gomez de Silvera, Lanza, Valguarnera, ed infine ai conti di Prades. Non essendoci avvenimenti di rilievo, la storia seguente di Pettineo si confonde con quella dell’intera zona circostante ed è contrassegnata principalmente dall’unificazione del Regno d’Italia e dall’autonomia regionale della Sicilia.
COSA C’E’ DA VEDERE
– La Chiesa Madre, dedicata a Maria S.S. delle Grazie, del secolo XVI, ubicata in piazza Duomo, con all’interno un trittico marmoreo del Gagini del 1597;
– la Chiesa di San Sebastiano con un pregevole soffitto ligneo cassettonato;
– la Chiesa di S. Oliva, con la statua raffigurante S. Oliva, patrona di Pettineo, con dipinti del ‘600 e ‘700;
– il Convento di San Francesco (ex Cappuccini), fondato nel 1579, che conserva i corpi mummificati dei frati cappuccini e nobili del tempo. Il Convento è sede dal 1999 di una presenza di Frati Minori Rinnovati;
– i ruderi del Castello medievale dei Ventimiglia, che dominano il centro abitato di Pettineo;
– la Chiesa sconsacrata di San Nicolò del XVII secolo, con portale maggiore di Giuseppe Li Volsi, utilizzata come luogo di teatro, mostre e concerti di musica classica;
– la Torre Migaido, risalente al 1400, ed il ponte Migaido del 1750, costruito su progetto dell’arch. G.B. Vaccarini, ubicati entrambi nell’omonima contrada.
FESTE ED EVENTI
– La festività più sentita è quella di S. Oliva i cui festeggiamenti iniziano il 2 maggio per avere il culmine il 5 con la solenne processione della “vara” settecentesca.
– Il 12 agosto si svolge invece la Manifestazione di Vita medioevale, che rievoca la riconsegna della baronia di Pettineo a Filippo Ventimiglia dal reggente del Regno di Sicilia Blasco Alagona, avvenuta nel 1354, con numerosi figuranti che, in costume d’epoca ed accompagnati da sbandieratori, ricreano uno scorcio di vita medievale.
COME ARRIVARE
– In treno: Stazione ferroviaria di Tusa a Km 7;
– con l’auto: A20 (Palermo-Messina) uscita Tusa provenienza PA/uscita Santo Stefano di Camastra provenienza ME – S.S. 113 – S.P. 176 Castelluzzese.