Motta d’Affermo
Motta d’Affermo
Si trova sulle pendici dei Monti Nebrodi a cavallo delle fiumare di Tusa e S. Stefano. Il Comune si sviluppa tra le quote di 630 e 690 m. c.a. s.l.m. Al territorio appartiene la frazione di Torremuzza che costituisce lo sbocco al mare del paese. Il territorio è caratterizzato da una ricca vegetazione: fino all’altitudine di m 500 domina la coltura dell’olivo; più in alto compaiono noccioleti e boschi di querce e latifoglie; oltre gli 800 m molte zone sono utilizzate al pascolo.
LA STORIA
L’origine di Motta d’Affermo risale al periodo romano, come testimoniano i ritrovamenti archeologici di circa cento tombe ad inumazione di età tardo imperiale riportate alla luce da recenti scavi in contrada Cozzo Sorbo. All’epoca l’abitato sorgeva dirimpetto alla vicina città di Halaesa. Anticamente Motta era chiamata Motta di Sparto o dei Punici. Motta in lingua fenicia significa “fortezza” e d’Affermo proviene dal cognome di uno dei suoi proprietari, Muzio o Mario d’Affermo, vissuto ai tempi di re Martino. Nel corso della conquista araba la popolazione si trasferisce nei pressi della “motta” situata in un luogo più elevato e sicuro. Viene edificato il castello a difesa del nuovo centro abitato e nel tardo medioevo il territorio diventa proprietà della famiglia dei Ventimiglia. Durante il regno di re Martino, Motta passa a Muzio d’Affermo i cui discendenti l’avranno in eredità fino al secolo XVI, quando i feudatari assumeranno il titolo di marchesi per privilegio concesso da Filippo III. Nel 1557 il feudo passa a Vincenzo Bonaiuto e nel 1607 a Modesto Gambacorta. Tra il Quattrocento e il Seicento il paese conosce un periodo di benessere e di espansione e vengono realizzati i monumenti più importanti. Nel 1623 diviene signore di Motta Gregorio Castelli e al nipote Carlo viene conferito il titolo di Principe di Torremuzza- La famiglia Castelli promuove la produzione e la commercializzazione di olio, nocciole, seta, lino e vino. Tra la metà del 1700 e il successivo XIX secolo il paese si espande per l’accrescimento della popolazione, ma nel XX secolo subisce una pesante crisi demografica ed economica a causa dei flussi migratori. Oggi Motta conta più di 1000 abitanti e basa la sua economia sull’agricoltura, l’artigianato e il terziario.